8 marzo 2015

Le Canne della Discordia

Le Canne della Discordia 


Eccoci di nuovo al blog, torniamo a pubblicare un articolo 
sulla possibilita' insana di piantare canne in Sardegna per 
investire sulla chimica verde. 

Chi ci legge sa gia' la nostra opinione in proposito, 
investire in infrastrutture in cemento e consumare gasolio per 
produrre del combustibile sembra un investimento stupido, 
se hai gia' il gasolio perche' devi consumerlo per produrre 
un surrogato naturale del gasolio? tanto vale che ti tieni quello che hai 
e sul terreno impianti dei vigneti, degli oliveti, dei pomodori e tieni 
sotto controllo il prezzo di quelli che vengono importati... 

No sembra che non sia cosi'... Sembra che alla nuova economia 
non convenga fare dei conti virtuosi e sostenibili. 
Ricordiamo che per acquistare il petrolio che viene raffinato e 
ridotto in gasolio lo stato italiano deve prima acquistare dollari, 
perche' il petrolio si paga solo in dollari, poi raffinato, e venduto 
ricaricato di iva e accise, questi passaggi diabolici legano gli interessi 
dell' america con le 7 sorelle col governo nostrano; ben diversamente 
va in Russia che il petrolio lo produce in casa sua, o in Venezuela e Brasile. 

Tornando a noi, il governo renzi che non e' stato eletto, nel suo piano nazionale
 di salvataggio annuncia di mettere a disposizione una valanga di milioni 
per impiantare canne infestanti nelle vallate fertili del Sulcis in Sardegna. 
L' imprenditore Ghisolfi numero 2 della chimica verde italiana non fa 
mistero chiedendo ai contadini di sacrificare i propri terreni: 
''Ci manda il governo renzi, siamo qui' su richiesta del premier''. 



Sul nostro blog dove si discute di impiantare vigneti, siamo 
sconcertati da queste dichiarazioni, sappiamo che un terreno fertile, 
quando vinene lasciato in balia delle canne e' difficilissimo da bonificare 
di nuovo, quindi chi acconsente all' impianto delle canne (e si parla di 
5000 ettari in totale) dovrebbe chiedere un indennizzo preventivo pari al 
valore di mercato del terreno stesso, chi acconsente a piantare le canne 
dovrebbe chiedere delle garanzie certificate possibilmente in oro 
all' ente o gruppo multinazionale che si qualifica a curare il business 
delle canne e del biodiesel o del combustibile verde o quant' altro. 
Inoltre in Sardegna siamo spesso soggetti agli incendi, ci vorrebbe 
un assicurazione in caso di incendio per risarcire il contadino 
e la multinazionale per il mancato raccolto a causa incendio boschivo. 
Chi le pagherebbe tutte queste voci? siamo sicuri che il business 
delle canne e della chimica verde sarebbe ancora fattibile? 
Siamo sicuri che non sia meglio investire sul risparmio energetico piu' che 
sulla creazione di nuova energia sopratutto in questo contesto? 

Chi scrive, conosce un attivita' agricola di Pabillonis, Medio Campidano, 
che accetto' un contratto 20ennale per la produzione di biogas tramite 
mais e sfalci di erbacce, hanno investito sulla costruzione di un deposito a 
tenuta stagna, hanno coltivato mais e cardo selvatico ed hanno anticipato da 
loro lavoro, mezzi e gasolio, adesso facendo un bilancio, 
coi prezzi del petrolio variabili, il prezzo del gasolio di per se alto, 
i contributi che tardano ad arrivare per burocrazia o stretta sui fondi 
dell' unione europea, si trovano indebitatissimi.
Certamente se potessero tornare indietro ri investirebbero tutto 
sull' agricoltura tradizionale, pomodori, carciofi, legumi, pastorizia

Chiudo l' articolo mettendovi in guardia, viviamo in una repubblica 
fallita, siamo guidati da una Banca Centrale Europea che sta truccando i 
conti per non ammettere il fallimento, la Germania paese guida e' 
tecnicamente fallita anch' essa, non date retta a nessun pifferaio 
magico che vi promette un guadagno speculativo su una economia 
nuova o moderna, non esiste niente di moderno che non 
si porti dietro i debiti degli sbagli passati... 
L' unica cosa che ha valore tangibile e' un prodotto tangibile, 
un ettaro di canne ed erbacce vale come un ettaro di terreno 
abbandonato, un ettaro di pomodori puoi sempre piazarlo su un mercato.

12 febbraio 2015

Amaranto, infestante o risorsa?

Amaranto, infestante e pericolo

Oggi parliamo dell' amaranto, un infestante molto molto diffusa nal Campidano. L' amaranto e' una pianta infestante molto resistente, portamento erboso ma fusto asciutto, quasi legnoso, difficile da spezzare, impegnativo da spaccare con un colpo di zappa, se non sradicata bene riesce a ripartire ricominciando a produrre germogli. Produce delle spighe, ed e' capace di disperdere in tutto 500.000 semi per pianta, i suoi semi sono capaci di resistere molti anni prima di germinare, mantenendosi biologicamente vivi e pronti a rigenerare altre piante.






Questo e' l' amaranto, cresce con poca acqua, anche sulla terra dura e soda, 
ma preferisce i terreni lavorati, con irrigazione disponibile. 
Capace di infestare le vigne sia attorno che nel filare, accanto ai ceppi. 
Capace di disturbare seriamente la vigna, fa da cavallo di troia per altre 
erbe infestanti, sopratutto quelle che danno cattivo sapore all' uva.



Amaranto, possibile risorsa. 

L' amaranto e' anche commestibile, sia le foglie che i semi... 
le foglie contengono vitamine a e b, e calcio, mentre i semi sono una risorsa interessante, 
nel senso che potrebbero sostituire la farina di grano nella dieta 
degli intolleranti al glutine, per le loro sostanze, sono consigliati 
ai diabetici, si possono mangiare da soli, ma hanno un sapore molto neutro, 
sanno di poco, si possono mettere nelle minestre, 
negli yogurt, nel latte, nei succhi di frutta. 

L' amaranto e' un erba spontanea commestibile, 
non e' di uso officinale o terapeutico quindi puo' essere mangiata 
senza limitazioni o controindicazioni.

Noi crediamo sia meglio investire sull' impianto di una vigna nuova, oppure
investire sull amaranto, in quanto potrebbe diventare un prodotto come il grano o il riso.
Investire insomma su una vera agricoltura virtuosa capace di produrre valore
aggiunto tangibile.

Ecco a voi, una piccola galleria di foto, prestataci dallo staff di
https://sardinianlife.de/ in viaggio in Europa, hanno trovato questo prodotto
al supermercato, al prezzo di 1,50 euro, 100 grammi di peso,
il prodotto e' commercializzato in germania e le scritte son tutte in tedesco. 






Non capiamo bene il tedesco, non sappiamo dirvi di piu' su come venga 
servito l' amaranto, oltre a zuppe, addensante nel latte, nello yogurt ecc. 







Questo mucchietto di granulato bianco non e' droga, non fate gli spiritosi 
noi siamo un blog di vino, vigne e Campidano... questo e' solo un 
popcorn di semini d' amaranto... come ho detto sopra, non hanno sapore, 
sono neutri e possono essere serviti nelle minestre, nel latte, nello yogurt e 
nei succhi di frutta... possono inoltre servirsi come addensante nei dolci 
o in altri prodotti e piatti... 
Buon appetito, e buon business a chi fosse fantasioso e coraggioso, 
quest erba in Campidano non manchera' mai!




25 gennaio 2015

Il Decreto che Vuole Piantare le Canne nel Sulcis

Il Decreto che vuole piantare le canne nel Sulcis!

Salute a tutti i lettori!
Oggi sull' Unione Sarda in prima pagina, la colonna a sinistra,
parla del piano di renzi, che favorisce un impresario nel settore
chimica verde, un pezzo grosso da 2 miliardi di euro all' anno,
impegnato a piantare le canne nei terreni marginali del Sulcis...

Cosa strana e' che pretenda di piantare dei canneti infestanti nelle
terre fertili anziche' in quelle inquinate dalle aziende chimiche
dell' alluminio e del carbone.

Una scelta da disturbati mentali...

Un piano quindi per trasformare delle terre fertili per fruteti,
ortaggi, cereali, in un gigantesco canneto ad uso energie rinnovabili...
Ribadiamo che piantare i canneti presuppone una difficolta' di
riconversione in futuro, Chi accetta di piantare i canneti dovrebbe
innanzitutto prevedere nel prezzo la difficolta' di espiantare le canne
e riconvertire il terreno, tener conto della possibilita' di incendi,
tener conto del gasolio o dell' acqua che lo stesso possono servire ,
sparare il prezzo piu' alto possibile, e chiedere il 50% di acconto.

Gia' abbiamo sentito in passato di contributi per piantare sulle pianure
fertili del Campidano il cardo selvatico, salvo poi la Regione Autonoma
negare i fondi per mancanza di soldi, con gli agricoltori cornuti e mazziati,
che prima piantano i cardi gratis e poi li riespiantano...

Fatevi furbi! piantate un vigneto, che forse nel 2017 decadono le quote,
impiantate un vigneto che nel 2017 decadono le quote e almeno producete
uva di qualita' e vino buono!









24 gennaio 2015

Vigneti, Indipendenza Alimentare e Pescicani nei mari della Sardegna!

Vigneti, Indipendenza Alimentare e Pescicani 

nei Mari della Sardegna. 


Quest articolo vuole essere una discussione importante, 
invito i contadini, i viticultori e quanti coltivano la terra con un occhio 
al futuro. 

Mentre il mondo finanziario crolla, le principali banche americane 
ricevono dal loro governo l' ordine di stampare ed emettere moneta 
sul mercato perche' il debito pubblico e' arrivato a un punto che ci vorranno 
17 pianeti come il nostro con risorse da mettere sul mercato per ripagarlo 
tutto, (avete capito bene, il debito e' 17 volte piu' alto di cuanto puo' 
produrre il mondo intero in un anno)...
Mentre l' economia cade sotto le sue stesse opere maligne, 
nelle campagne dei paesini, nelle tenute agricole sperdute, dei 
poveri sfigati col mandato di agenti di vendita si aggirano a proporre 
bandi per la coltivazione delle canne, si, delle canne di fiume, quelle 
infestanti che crescono spontanee... 

arriviamo al dunque, se crescono spontanee perche' mai qualcuno 
dovrebbe pagare per farle coltivare? se lo stesso contadino ti darebbe 
dei soldi per espiantargliele dal campo o dal fosso di confine. 
Ecco, una delle risposte potrebbe essere che coltivando questo infestante, 
si tiene un terreno fertile, fermo dal produrre cereali di qualita', 
vigne, oliveti, frutteti o altro.




Esatto, questo campo potrebbe produrre cereali oppure frutta buonissima 
col biologico, invece affaristi senza scrupoli preferiscono inventare una strategia 
per tenerlo fermo a non produrre niente. 

In Sardegna abbiamo avuto la promessa di poter coltivare la colza 
per produrre energia... promessa disattesa... a Ottana hanno convinto 
i contadini a coltivare il cardo selvatico sulle pasture, per un misero contributo 
che poi non e' piu' stato dato, ma il cardo e' nemico del pastore, sti 
poveretti hanno dovuto ri espiantare a spese loro tutti i cardi che nel frattempo 
avevano radicato benissimo! 
Il Mais coltivato in Sardegna e' una fregatura... sarebbe molto piu' redditizio 
coltivarlo in Tunisia, che il gasolio costa poco, e la manodopera pure... 
Il bio gas, un altra fregatura, potrebbe inquinare pesantemente, inquinamento 
chimico e microbiologico se si spaccassero i serbatoi in cemento che lo 
contengono. 
Anche le serre fotovoltaiche altro non sono che un pagliativo per occupare spazi 
utili ad un agricoltura virtuosa... 
Ricordatevi che nel 2017 potrebbe decadere la legge delle quote vigna, ed 
allora potremmo produrre tanta uva da fare fallire tanti supermercati e 
multinazionali del vino! 
Ricordatevi che abbiamo un potere in quanto popolo di lavoratori, 
che fa davvero paura ai ricchi... 
Ricordatevi che gli inglesi e gli americani ci impiegarono quasi 2 anni 
per risalire l' Italia dalla Sicilia al confine con l' Austria... 
Deprimendo e snaturando l' agricoltura con queste sciocchezze che 
non hanno fondamento in natura, staccano la nostra entita' terrestre 
dal contatto con la terra, come madre e come spazio da vivere.
Alla fine della tempesta c' e' sempre il Sole.


Un consiglio? Impiantate nuovi vigneti! 
Impiantate vigneti eludendo le regole sulle quote! mettetene 
un pezzetto a nome di vostra moglie, un altro a nome della sorella o 
del fratello! impiantate vigneti e coltivate sempre!!! 
e non fatevi fermare dai pescicani della speculazione 
del fotovoltaico e della chimica verde!!!