27 giugno 2012



Il Vino e la Crisi

Il Vino e la Crisi

Il Vino e la Crisi, due argomenti difficili ed immensi da trattare sia da soli che assieme.
Il Vino e la crisi nelle varie epoche storiche son sempre andati d' accordo assieme, si pensi alle guerre d' indipendenza, mancava il pane e la legalita' ma non il vino.
Si pensi al "Narciso e Boccad' Oro" che nella germania tardomedioevale descrive l' avvento della mietitrice,
la peste che prese con se forse 100 milioni di uomini; racconta che durante la peste la gente moriva e le
dispense restavano abbondanti ed incustodite. Niente paura, per il contagio aereo servono condizioni di umidita' particolari in cui il batterio della peste deve insediarsi presto, se no muore disidratato.
Le dispense e le cantine rimanevano incustodite, senza piu' legittimo padrone, anche questa e' crisi...
In Sardegna quella peste arrivò in ritardo, portata da un contingente sardo che aveva combattuto assieme agli spagnoli e che al ritorno sbarcarono ad Alghero. Ma il vino e la crisi tornarono tante volte nella storia a
farci compagnia (noi preferivamo il vino e basta).
Le crisi indotte in Sardegna da una dinastia di re dell' ultimo minuto, come i savoia, un casato reale last minut, che la storia volle proprio da noi come il flagello delle cavallette. Quanto del patrimonio sardo e' stato venduto per pagare le guerre d' indipendenza? quanto e' costato all' isola essere amministrata da un re lontano? eppure il vino non e' mai mancato.
E' mancato il grano, ma non il vino... Il vino ebbe il merito di continuare ad esistere malgrado tutto e di
continuare a bagnare i pranzi dei sardi, di quelli che se lo potevano permettere, di rifocillare i viaggiatori,
di rallegrare il carnevale, in tutti i paesi dell' isola.
Il vino, all' inizio del secolo scorso veniva venduto nelle bettole e nelle osterie che oltre ai teatri
erano gli unici ritrovi di vita mondana di quel tempo. Succedeva spesso che i debitori bevessero a paghero',
questo per le crisi cicliche dei mercati, ma fare credito era anche nell' interesse dell' oste.
Tanti uomini si indebitavano per il vino e spesso anche per il gioco, che a quel tempo era molto diffuso.
"Il Vino, Il gioco e La Crisi", che allegra compagnia...
Comunque allora, i soldi spesi in vino o sprecati nel gioco rimanevano sempre in seno alla comunita',
non c' erano multinazionali che se li portassero via lontano. Il vino fungeva in quel tempo da "consolatore"
di anziani soli, o di persone sole, un po' come oggi i farmaci passati dalla sanita'. Il vino
lasciava strascichi di cefalee e debolezza, e passavano con un altro bicchiere di vino...
comunque il vino e la crisi hanno sempre fatto parte della vita sociale e della stria della Sardegna e dell'
Italia intera. Il Vino e la crisi insomma, due malatie sociali complementari che assieme si mitigavano e si
davano l' alibi l' un l' altra. Il vino e la crisi erano 2 facce della stessa medaglia.
E' dunque un aspetto inconscio dell' uomo quello di rifugiiarsi nell' alcool, un aspetto su cui hanno
giocao la religione, i reggimi, i colonizzatori che mitizzavano il vino in mezzo alle file del popolo
colonizzato per minare le possibilita' di riscatto sociale. Durante la crisi del 1929 in Germania
all' avvento di Hitler vigeva l' embargo da parte di Inghilterra e Stati Uniti.
Gli unici posti di ritrovo in Germania erano le birrerie, non avendo la Germania caffeterie e bevande analcooliche.
E' chiaro che una nazione cosi' avrebbe preso un taglio troppo maschilista, tanto da minarne la crescita nel medio periodo.
Il commercio di camicie e profumi ed altri generi shic andava fermandosi.
Fu Hitler stesso a trattare con la cocoacola corporation per far creare una bevanda analcoolica e gassata in germania e
le fabbriche per produrla, nacque cosi' l' aranciata fanta.
In alternativa al vino e alla birra l' aranciata funziono' fin da subito, la fanta si rivelo'
un perfetto esperimento di bevanda analcoolica e ne risenti' positivamente tutta la societa'
tedesca che ricomincio' a crescere ed a fare affari.
<foto tag vini sardi, vini> link www.sardinianlife.com vini sardi.






Nessun commento:

Posta un commento